Perchè è stata attivata la Protezione Civile per i funerali di Papa Francesco?

Cos’è la Protezione Civile italiana?

In Italia, la Protezione Civile è definita come l’insieme delle strutture e delle attività messe in campo dallo Stato, dalle Regioni, dagli enti locali e da altri soggetti (pubblici e privati, compreso il volontariato) volte a tutelare la vita, l’integrità fisica, i beni, gli insediamenti, gli animali e l’ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo.

Il quadro normativo principale è dato dalla Legge n. 225 del 24 febbraio 1992 (poi sostituita e aggiornata dal Codice della Protezione Civile — D.lgs. 1/2018), che definisce:

  • le finalità della protezione civile (previsione, prevenzione, gestione delle emergenze e superamento dell’emergenza),
  • la struttura organizzativa (Sistema Nazionale di Protezione Civile),
  • i compiti dei vari livelli di governo (Stato, Regioni, Province, Comuni),
  • il ruolo fondamentale del volontariato.

In sintesi, la Protezione Civile si occupa di:

  • Previsione dei rischi,
  • Prevenzione dei danni,
  • Gestione dell’emergenza (soccorso e assistenza),
  • Ripristino delle condizioni di normalità.

Il Dipartimento della Protezione Civile, che dipende dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, coordina a livello nazionale tutte queste attività.

E allora perchè è stata attivata la Protezione civile per i funerali di Papa Francesco pur non trattandosi di un’emergenza?

La Protezione Civile italiana non si occupa soltanto di emergenze come terremoti, alluvioni o incendi, ma anche di grandi eventi di rilevanza nazionale o internazionale, soprattutto quelli che richiedono una complessa organizzazione logistica e di sicurezza.

I funerali di un Papa sono considerati un evento eccezionale sia per il numero di persone coinvolte (capi di Stato, pellegrini da tutto il mondo, milioni di fedeli) sia per la necessità di garantire sicurezza, ordine pubblico, assistenza sanitaria, coordinamento dei flussi e delle evacuazioni in caso di necessità.

In situazioni simili, la Protezione Civile: 

  • coordina e supporta i soccorsi sanitari;
  • gestisce le aree di accoglienza per i pellegrini;
  • assiste nell’organizzazione dei flussi di persone;
  • predispone piani di emergenza preventiva in caso di imprevisti (ad esempio, malori dovuti a calca o condizioni climatiche);
  • supporta le altre forze dello Stato (Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco) nella gestione generale.

Quindi non interviene per un’emergenza già avvenuta, ma per prevenire eventuali criticità e assicurare che un evento così enorme si svolga in modo ordinato e sicuro.

Eventi passati:

Funerali di Papa Giovanni Paolo II (2005) e Benedetto XVI (2023)

I funerali di Giovanni Paolo II, svolti l’8 aprile 2005, è stato uno degli eventi più imponenti nella storia recente. A Roma arrivarono oltre 4 milioni di persone da tutto il mondo.

La Protezione Civile, allora sotto la guida di Guido Bertolaso,

  • Coordinò migliaia di volontari per fornire assistenza sanitaria, informazioni e supporto logistico.
  • Allestì punti di primo soccorso e centri di accoglienza in tutta la città.
  • Predispose piani di evacuazione in caso di incidenti o malori.
  • Lavorò a stretto contatto con il Comune di Roma, la Regione Lazio, la Croce Rossa, i Vigili del Fuoco, e le forze dell’ordine.
  • Monitorò costantemente i flussi di persone, per evitare situazioni di pericolo come resse o sovraffollamenti.
  • Creò sistemi di informazione rapida (anche con maxischermi).

Per le esequie di Benedetto XVI (5 gennaio 2023) la protezione civile fu chiamata per mettere in atto le stesse attività del 2005. In entrambi i casi, il rischio non era tanto l’attacco o il disastro naturale, ma piuttosto:

  • malori da affollamento;
  • problemi di sicurezza pubblica;
  • necessità di evacuare rapidamente ampie zone in caso di allarme;
  • supporto alle esigenze speciali di persone fragili e vulnerabili (anziani, disabili, bambini).

In questi casi la Protezione Civile agisce come grande regista logistico: non affronta un disastro, ma previene che un evento complesso si trasformi in una situazione d’emergenza.