Gli stabilimenti di stoccaggio GPL in Italia

 

gas di petrolio liquefatti, detti anche erroneamente gas propano liquido (essendo il propano il principale, ma non unico, componente), in sigla GPL, sono una miscela di idrocarburi alcani a basso peso molecolare composta principalmente da propano e butano, con occasionale presenza di piccole quantità di etano o di idrocarburi non saturi, come, ad esempio, etilene e butilene.

Il GPL è trasportato con autocisterna su strada, ferrocisterna su ferrovia, e gassiera via mare.

l GPL ha questo nome perché i suoi componenti vengono liquefatti mediante compressione a pressioni relativamente modeste, comprese tra 2 e 8 bar, per ridurre l’ingombro e rendere più economico il trasporto a temperatura ambiente. Il vantaggio che si ottiene è aumentare la densità della miscela circa 250 volte rispetto allo stato gassoso, riducendo così il volume a parità di massa (e quindi di energia producibile): questa logica rende possibile l’utilizzo di contenitori a pressione di dimensioni relativamente limitate. Per fare un esempio, una bombola da 40 litri di metano contiene circa 6 kg di gas, compresso a oltre 20 MPa (200 bar); una bombola di pari volume con GPL ne contiene circa 20 kg; di conseguenza l’energia che se ne ricava è circa 3 volte superiore.

Il GPL è un combustibile facilmente reperibile, con un’elevata resa energetica e calorifica. Esso è estremamente infiammabile, ma non è tossico.

Il GPL è di per sé inodore e viene odorizzato con etantiolo, che gli conferisce un odore forte e acre, in modo che possano essere avvertite eventuali perdite anche senza l’apposita strumentazione (Standard internazionale EN 589; Legge 6 dicembre 1971 n. 1083 – D.M. 7 giugno 1973 – Norma UNI-CIG 7133 edizione dicembre 1994). Oltre a essere inodore, il GPL è anche incolore: per questo la legge obbliga le raffinerie o similari all’aggiunta di un colorante giallo, oltre all’odorizzante.

Il GPL, per tutte le sue caratteristiche descritte, si presta molto bene a utilizzi di piccola e media combustione, come l’uso di cucina o del riscaldamento, in cui rappresenta l’unica alternativa valida al metano; infatti lo si riesce a distribuire con reti canalizzate in cui società fornitrici dello stesso riempiono i serbatoi installati a monte dell’impianto (detti comunemente satelliti) con autobotti e gestiscono i consumi pro-capite con l’applicazione di misuratori volumetrici (contatori).

Altro uso è nell’autotrazione individuale come l’automobile nei motori a ciclo Otto come alternativa alla benzina, senza i problemi di corrosione che sono dati da metanolo ed etanolo (sebbene il metano inquini meno). Si deve considerare, però, che nei vecchi sistemi di alimentazione in fase gas è ancora necessario avviare il motore a benzina passando a GPL al raggiungimento di una certa temperatura del motore.

Per queste sue proprietà, il GPL ha assunto una rilevante valenza economica con moltissimi addetti impiegati nelle fasi a valle della raffinazione – imbottigliamento, distribuzione, produzione di serbatoi e valvole.

Trova utilizzo in svariati ambiti, tra cui quello domestico, per cucinare e riscaldare, industriale e agricolo, dove viene utilizzato principalmente per l’essiccazione delle coltivazioni e il riscaldamento delle serre e degli allevamenti. In ambito industriale trova largo impiego nel settore della climatizzazione, del condizionamento e nella produzione di energia.

Lo stoccaggio del Gpl avviene in siti appositamente costruiti, chiamati depositi, dove le provviste di Gpl vengono stoccate e cedute, in un secondo momento, a stabilimenti terzi che provvederanno poi ad imbottigliare il Gpl nelle bombole ed a caricare autobotti (chiamate in gergo cisternine, ndr) che depositeranno il prodotto presso le utenze finali (abitazioni, attività commerciali, ecc).

 

Stabilimenti di stoccaggio GPL in Italia

In Italia sono attivi i seguenti stabilimenti di stoccaggio GPL:

Società
Regione
Località
Stoccaggio
(mc)
BUTANGAS
Sardegna
Porto Torres
5.245
GMGAS srl
Sicilia
Siracusa – Santa Panagia
6.095
ENERGAS S.p.A
Campania
Napoli
6.916
Fiamma 2000
Lazio
Roma – Ardea
7.200
Polynt Spa
Emilia Romagna
Ravenna
8.000
ENI (GPL)
Campania
Napoli
8.100
Raffineria di Roma
Lazio
Roma-Fiumicino
8.613
Versalis – Ecofuel
Emilia Romagna
Ravenna
9.000
Versalis
Sardegna
Sarroch (Porto Foxi)
11.900
ENI
Emilia Romagna
Ravenna
12.960
ENI (GPL)
Toscana
Livorno
14.770
Petrolchimica Partenopea
Campania
Napoli
18.860
ITALCOST
Campania
Napoli
19.500
Costiero Gas Livorno
Toscana
Livorno
47.654
IPEM
Puglia
Brindisi
52.100
TOTALE
 
236.913

 

Fonte dati stabilimenti: www.censimento.assocostieri.it