Gas, differenza tra Propano e Butano
Fonte articolo: LIQUIGAS e Ricambicamper.com
GPL (erroneamente indicato come gas propano liquido) significa Gas di Petrolio Liquefatto; i suoi componenti principali sono il propano e il butano. Il GPL è atossico e inodore; viene infatti appositamente odorizzato con sostanze specifiche che aiutano a rilevarne la presenza.
Il GPL ha questo nome perché i suoi componenti vengono liquefatti mediante compressione a pressioni relativamente modeste, comprese tra 2 e 8 bar, per ridurre l’ingombro. Infatti, in forma liquida, occupa un volume 250-270 volte inferiore rispetto a quello occupato in stato gassoso. Ciò consente di immagazzinare notevoli riserve di combustibile in volumi ridotti, con conseguente contenimento dei costi di movimentazione e stoccaggio. Il GPL si caratterizza per il suo elevato potere calorifico: per potenza energetica, infatti, supera il carbone, la legna e il gasolio.
Per produrre lo stesso calore offerto da1 kg di GPL, tutte le più comuni alternative richiedono consumi maggiori
UN PIÙ ALTO POTERE CALORIFICO | |
---|---|
Metano | 1,3 m3 |
Gasolio | 1,4 l |
Carbone (antracite) | 2 kg |
Legna | 6 kg |
Fonte: Elaborazione dati Enea
Il gas
Si può tranquillamente affermare che il gas non gela, per lo meno non gela alle temperature, anche le più estreme, che si riscontrano in natura sul nostro pianeta.
Ecco le temperature di solidificazione dei gas :
- Metano -182,7 °C
- Propano -187,69°C
- Propilene -185,25°C
- Isobutano -159,60°C
- Butene -185,35°C
- Isobutene -104 °C
- n-Butano -138,35°C
La tabella sopra riportata con le temperature di fusione (o di congelamento, se si preferisce) di alcuni gas, sono quindi tutte intorno ai -150°C o addirittura più estreme. Sono valori stabiliti alla pressione di 1 bar ma, alla pressione di 5 o 6 bar delle nostre bombole cambia ben poco.
Propano e Butano
Chiarito che il gas non può congelare, resta da capire perché il butano ci lascia al freddo, quando la temperatura esterna si avvicina a 0 °C, mentre il propano continua impavidamente a fare il proprio dovere fino a temperature (per noi umani) bassissime.
Il “segreto” sta nella differente temperatura di ebollizione dei due gas, ossia la temperatura al di sotto della quale il gas resta liquido e non può evaporare per trasformarsi, appunto, in gas pronto da ardere.
La temperatura di ebollizione per il butano è -0.4 °C mentre per il propano è di -43 °C.
Questo significa che se abbiamo una bombola carica di butano e la temperatura scende a 0 °C o meno, l’aria non potrà cedere sufficiente calore alla bombola per far evaporare il gas. Il gas rimane allo stato liquido e la fiamma si spegne.
Se invece abbiamo una bombola di propano e la temperatura dovesse scendere anche a -20 o -30°C, l’aria sarebbe ancora in grado di cedere calore alla bombola, grazie alla differenza di temperatura, garantendo l’evaporazione del gas liquido e quindi il funzionamento degli apparecchi di combustione.
Se però la temperatura esterna dovesse scendere a -40°C, anche il propano avrebbe difficoltà ad evaporare non ricevendo più calore dall’esterno e la combustione, anche in questo caso, cesserebbe.
Ovviamente se nella bombola abbiamo una miscela “doppia”, a temperature superiori ai -40°C si riuscirà a utilizzare solo la parte di propano, poi quando questo risulterà esaurito e rimarrà unicamente un residuo di butano, la fiamma si spegnerà.
Una delle principali caratteristiche che distingue il butano e il propano, che ne determina quindi l’impiego, è la tensione di vapore che corrisponde alla pressione della fase gassosa in equilibrio con la fase liquida in un contenitore chiuso.
La tensione di vapore determina notevoli variazioni di pressione della miscela al variare delle percentuale di butano e propano.
Questa pressione aumenta anche con l’aumentare della temperatura e comporta quindi delle forti variazioni di volume del GPL allo stato liquido.
Perciò, se un recipiente è completamente pieno di GPL in fase liquida e la temperatura continua a salire, si ha un rapido innalzamento della pressione, che può determinare anche lo scoppio del recipiente. E’ indispensabile non riempire mai completamente di G.P.L. liquido il recipiente.
Un’altra importante caratteristica che differenzia i due tipi di gas (butano e propano) è il punto di ebollizione, cioè la temperatura di passaggio dallo stato liquido allo stato gassoso.
Mentre il propano alla temperatura di -43 gradi centigradi non gassifica più e rimane liquido, per il butano questo avviene alla temperatura di -0,4 gradi centigradi.
Ciò determina la necessità dì usare, con climi, particolarmente freddi, miscele con percentuali di propano abbastanza elevate, per favorire la gassificazione.
Caratteristica peculiare del G.P.L. è la capacità di sciogliere grassi, oli, vernici. Causa inoltre la deformazione della gomma naturale. Pertanto le tubazioni flessibili che compongono l’impianto per autotrazione sono costituite da materiale sintetico di adeguata qualità.
Propano | Butano | |
Formula bruta | C3H8 | C4H10 |
Temp. fusione (C°) | -187,6 | -138,3 |
Temp. ebollizione (C°) | – 42,1 | – 0,4 |
Temp. autoignizione (C°) | 450 | 365 |
Temp. infiammabilità (C°) | -104 | – 60 |