
Ancora scosse sul Gargano, la più forte di 3.8 nella notte
Non smette di tremare il Gargano. L’ultima scossa rilevante è avvenuta questa notte (1° aprile), alle 03:30, con magnitudo 3.8, seguita poi da due scosse di minore intensità, ma comunque superiori al 2.0, nelle successive 5 ore. Poco fa, alle 13:55, è stata registrata un’ulteriore scossa di 3.2.
Dalla scossa principale di Mw 4.8 dello scorso 14 marzo se ne sono susseguite ben 83, di queste 5 hanno raggiunto o superato la magnitudo di 3.0.
- 4.8 del 14/03/2025 ore 20:37 (scossa principale)
- 3.7 del 14/03/2025 ore 21:09
- 3.0 del 19/03/2025 ore 23:41
- 3.7 del 28/03/2025 ore 20:26
- 3.8 del 01/04/2025 ore 03:30 (oggi)
- 3.2 del 01/04/2025 ore 13:55 (oggi)
31 eventi hanno registrato un’intensità tra 2.0 e 2.9, mentre 47 sono state le scosse strumentali, ovvero inferiori al grado/magnitudo 2.0.
Utile però precisare che, delle 80 scosse, quasi una decina hanno avuto epicentro sulla terra ferma e quindi di dubbio o difficile collegamento diretto con l’attività di questi giorni.

Dal 14 marzo ad oggi (1 aprile) è stata registrata almeno una scossa ogni giorno, nell’ultima decade ne sono avvenuti in media 2 al giorno.

L’intensità degli eventi è molto variabile. L’andamento mostra una diminuzione della magnitudo nei giorni successivi al 14 marzo e la controtendenza ad un leggero rialzo degli ultimi giorni, in particolare di oggi, con 2 eventi superiori al 3.0.


La percezione dell’intensità di un terremoto, e quindi dei suoi effetti, varia in base a molti fattori. La magnitudo, la profondità, le caratteristiche della struttura/immobile nel quale ci troviamo, l’altitudine (piani dell’edificio), la tipologia e lo strato di materia sottostante all’edificio stesso possono variare la percezione circa la “grandezza” dei terremoti.
La profondità dell’attività sismica in corso si attesta sempre tra i 5-10 km sotto il livello del mare, con sporadici eventi che si registrano tra i 2-5 km. Solo due eventi hanno toccato i “soliti” 20 km.

Continua, dunque, l’attività sismica con non poco spavento e preoccupazione da parte della popolazione del Nord del Gargano. Le scosse di venerdì e di quest’oggi riaccendono il timore, in realtà mai svanito del tutto, di nuovi forti scosse, anche perchè il Gargano, si sà, è stato sede del terremoto più violento della storia della Puglia, quello del 30 luglio 1627, con magnitudo 6.7 ed epicentro a San Severo. Fortissime furono anche le scosse del 31 maggio 1646 con epicentro in Foresta Umbra e del 29 gennaio 1657 a Lesina, rispettivamente di 6.6 e 6.4.
Se è pur vero il detto “lì dove ha tremato, tremerà” , che ci ricorda la ciclicità dei territori sismici ad essere soggetti ad eventi rilevanti, (convalidato dalla storia e dalla comunità scientifica) va tenuto conto anche che la zona sismica interessata in queste settimane (faglia a Nord del Gargano) non ha mostrato eventi storici superiori al 5.0, almeno dall’anno 1000 d.C..
Interessante, infine, la distribuzione dell’epicentro degli eventi.
Le ultime scosse registrate mostrano uno “spostamento” delle attività più verso Est (dir. Torre Mileto) rispetto ai primi eventi del 14 marzo che si mostravano più verso Ovest (Lesina). Queste zone sembrano essere divise da una immaginaria linea in corrispondenza circa della foce Schiapparo. Gli eventi di maggiore intensità si stanno concentrando “sulla destra”, con la sola eccezione dell’evento cardine del 14 marzo.

IT-ALERT – PERCHE’ NON HA FUNZIONATO?
Il servizio IT-Alert, come previsto dalla Direttiva UE 2018/1972 per i sistemi di allarme pubblico e dal Codice delle comunicazioni elettroniche italiano, viene attivato in occasione di gravi emergenze o catastrofi imminenti.
Dal 13 febbraio 2024 è operativo esclusivamente per i seguenti rischi di protezione civile:
- Incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica;
- Incidenti rilevanti in stabilimenti industriali;
- Collasso di una grande diga;
- Attività vulcanica nelle aree dei Campi Flegrei, del Vesuvio e all’isola di Vulcano.
Non è dunque prevista l’invio della notifica IT-Alert per eventi sismici.
L’invito rimane sempre quello di non farsi prendere dal panico e di attuare le buone pratiche di Protezione Civile. I terremoti non possono essere previsti e per questo motivo l’unico modo per proteggere noi ed i nostri cari rimane quello di attuare una buona attività di prevenzione.
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