La rubrica del volontario – Il Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza

Il Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza Medica (SSUEM) è il servizio di soccorso e allarme sanitario in sede extra ospedaliera attivo in Italia e che risponde al numero telefonico 118 (in alcune realtà territoriali tutti i numeri di emergenza sono stati unificati sotto il numero unico di emergenza 112).

Il servizio è composto da una centrale operativa, in cui lavorano tecnici, infermieri e medici, e dai mezzi di soccorso (come ambulanze ed automediche) che vengono attivati sul territorio in risposta alle richieste di soccorso. Svolge inoltre il compito di unico referente per le emergenze sanitarie di ogni tipo.

Il 118

Il 118 è un numero unico nazionale, attivo 24 ore su 24 e sette giorni su sette, gratuito su tutto il territorio nazionale sia da telefoni fissi che mobili. I relativi compiti del servizio “118” sono stabiliti di norma su base regionale, e in alcune zone d’ Italia, addirittura provinciale e locale. Quindi non in tutte le zone d’ Italia, il 118 svolge gli stessi compiti.

Ad esempio in Lombardia, il 118 svolge anche il compito di “coordinatore” per il sistema del trasporto urgente di sangue, organi, e la relativa equipe medica, utilizzando mezzi forniti da associazione convenzionate. Mentre invece nelle regioni dove il 118 è di competenza Locale, vi si possono trovare lievi differenze, ad esempio nella formazione di base, e nella tipologia di mezzi impiegati.

In Lombardia dal 2012 è attivo il NUE, numero unico di emergenza 112, un solo numero telefonico che fa confluire tutte le telefonate effettuate ai numeri di emergenza 112, 113, 115 e 118. Il compito istituzionale del NUE, definito “centralino laico” perché si avvale del lavoro di operatori non specializzati, è quello di identificare il chiamante e la località per la quale si richiede l’intervento di emergenza, e inoltrare la richiesta alla centrale operativa di secondo livello competente (emergenza sanitaria, carabinieri, polizia e vigili del fuoco).

Principali numeri d’emergenza in Europa:

  • 112” può essere utilizzato in tutti i paesi dell’Unione europea e su un telefono cellulare GSM.
  • 999” nel Regno Unito e in molte nazioni del Commonwealth
  • 911” nell’America del Nord
  • 111” in Nuova Zelanda
  • 119” in alcune parti dell’Asia
  • 000” in Australia
  • 101“, “102“, “103” (rispettivamente: pompieri, polizia, ambulanza) in Russia e Ucraina

Quando possibile, è preferibile utilizzare un apparecchio fisso per telefonare: la qualità della conversazione è migliore e la chiamata può facilmente essere localizzata (una chiamata di soccorso non può sortire alcun effetto se l’operatore non comprende da dove proviene la chiamata).

Chiamata

La chiamata viene inoltra automaticamente alla centrale operativa 118 competente territorialmente alla zona fisica dove si trova il chiamante. Nelle centrali operano medici, infermieri e operatori tecnici con specifico addestramento; la procedura prevede la localizzazione dell’evento e una valutazione immediata del livello di urgenza della chiamata. Il personale al momento della risposta:

  • localizza l’evento, tramite un software gestionale dedicato dotato di modulo cartografico (sistema informativo geografico) o verifica la correttezza della localizzazione del NUE nelle provincie in cui è attivo il numero unico delle emergenze;
  • valuta la gravità dell’evento, ponendo alcune domande semplici al chiamante, e assegna alla richiesta una priorità di intervento attraverso l’attribuzione di un codice colore di gravità;
  • invia i mezzi di soccorso idonei all’emergenza e al suo livello di priorità. I mezzi generalmente utilizzati sono MSB (mezzo di soccorso di base), MSI (mezzo di soccorso intermedio) o MSA (mezzo di soccorso avanzato), quest’ultimo può essere o su gomma o a pala rotante (elisoccorso)

Le domande poste dall’operatore telefonico riguardano principalmente:

  • Dove è il luogo dell’emergenza: vanno indicati il comune, la via e il numero civico più vicino. Se necessario, bisogna segnalare eventuali difficoltà sul percorso che potrebbero ostacolare i soccorsi. Se disponibili, e se richieste dall’operatore, potrebbero risultare utili, specialmente per l’intervento dell’elicottero, le coordinate (latitudine, longitudine) rilevate dal GPS.
  • Cosa è successo: il chiamante deve dare in modo sintetico tutte le informazioni di cui è a conoscenza, specificando:
    • Tipologia dell’evento avvenuto;
    • Livello di coscienza della vittima e se la vittima ha respiro e circolo o meno;
    • Descrizione della scena e dettagli come presenza di persone incastrate, principi di incendio, sostanze chimiche o pericolose, edifici pericolanti, intralcio al traffico, ecc.
  • Identificazione del chiamante: viene verificata l’autenticità della chiamata. Il passaggio può essere omesso laddove vi sia la possibilità di identificare il chiamante tramite il numero di telefono o dove siano presenti i sistemi di riconoscimento automatico del chiamante.
  • Recapito telefonico: può essere richiesto (nel caso non sia disponibile automaticamente) per eventuali contatti da parte della Centrale Operativa in caso di necessità, richiesta di chiarimenti o di comunicazioni.

È molto importante che la comunicazione sia chiusa solo dall’operatore, mai dal chiamante, per accertarsi che siano stati comunicati tutti i dati. Dopo la chiamata, è opportuno che il chiamante tenga il telefono libero.

I codici di priorità

Ad ogni evento, in relazione alle informazioni raccolte, viene associato un Codice Colore di gravità (triage) che è riportato nell’elenco sottostante.

Codice Colore definizione:

  • Bianco, non critico: si definisce non critico un servizio che, con ragionevole certezza, non ha necessità di essere espletato in tempi brevi;
  • Verde, intervento differibile;
  • Giallo, intervento indifferibile-urgente su paziente/i con compromissione di almeno una funzione vitale. Utilizzo del segnale acustico di emergenza (sirena) e lampeggianti blu (in alcune realtà solo su esplicita autorizzazione della Centrale Operativa);
  • Rosso, intervento di emergenza su paziente/i con compromissione di più di una funzione vitale. Utilizzo del segnale acustico di emergenza (sirena) e lampeggianti blu (in alcune realtà solo su esplicita autorizzazione della Centrale Operativa);
  • Blu, arresto cardiaco.

Ogni fase della gestione di un intervento di soccorso è classificata con un Codice Colore.

Esistono perciò dei codici colore che identificano la gravità/priorità dell’evento nelle seguenti fasi (T) del soccorso:

  • T0: Codice di Chiamata,
  • T1: Codice di Invio del Mezzo,
  • T2: Codice di Riscontro Primario,
  • T3: Codice di Riscontro Secondario,
  • T4: Codice di Rientro del Mezzo,
  • T5: Codice di Accettazione in Pronto Soccorso.

Tali Codici vengono assegnati durante le varie fasi della gestione dell’evento dai diversi Operatori del soccorso che vengono a contatto con il paziente.

Risulta evidente che durante uno stesso soccorso potranno essere assegnati diversi Codici Colore allo stesso evento in relazione a: tipo di patologia, evoluzione o miglioramento delle condizioni cliniche del Paziente e situazione logistica concomitante.

In alcune realtà esiste anche un Codice Colore Nero assegnabile in fase T2, T3, e T5 che evidenzia Pazienti costatati deceduti dai Medici intervenuti sull’evento; il Codice Colore NERO non può essere assegnato in fase T0, T1 e T4, in quanto le salme già acclarate da costatazione di decesso non possono legalmente essere trasportate in ambulanza anche se il decesso dovesse avvenire in fase di trasporto di emergenza.

Il Codice Bianco invece non può essere assegnato in fase T1 di invio del mezzo, in quanto i Pazienti classificati con tali codice non hanno diritto di accesso al Sistema di Emergenza Sanitaria, può essere invece assegnato in fase di classificazione della chiamata T0, (in tal caso la chiamata non sarà seguita dall’invio del mezzo di soccorso) o di riscontro T2 e T3 (in questo caso il paziente non sarà caricato sul mezzo e trasportato in ospedale), L’ambulanza in rientro senza paziente sarà classificata in Codice Bianco.

Intervento

Una volta accolta la chiamata, l’infermiere della Centrale Operativa passa la scheda dati ad un operatore radio (dispach), che sceglie il mezzo più idoneo e competitivo disponibile della zona di competenza (o la più vicina al luogo dell’incidente) alla quale assegnare il servizio.

L’equipaggio del mezzo di soccorso riceve tramite ponte radio dedicato o telefonata da parte della CO 118 alla propria sede, l’indirizzo, il nominativo del paziente ed un codice (che può riunire il codice di priorità ed altri dati come il tipo di intervento e la zona geografica), l’orario ed un numero identificativo del servizio. Solo nei casi più gravi vengono anche date informazioni personali sullo stato del paziente, poiché le comunicazioni via radio sono soggette a rischi riguardanti la privacy per quanto possibile.

Esistono tre tipologie di mezzi di soccorso standard:

  • Mezzo di soccorso di base (MSB o BLS): Ambulanze con presente a bordo solo personale tecnico soccorritore, che sia certificato e abilitato ai servizi d’urgenza 118, con alle spalle specifico corso di formazione, e con a bordo del mezzo attrezzature sanitarie dette “di base” (protocollo BLS-D).

Prevede la presenza di norma di almeno 2 o 3 (in base ai vari protocolli locali) operatori tecnici soccorritori, che possono essere sia volontari sia dipendenti delle vari “croci” convenzionate, e che siano qualificati ai servizi di soccorso sanitario urgente dopo aver seguito uno specifico iter formativo dipendente dalla realtà territoriale presa in esame ed eventualmente con brevetto BLS-D (uso del defibrillatore semiautomatico); uno di essi copre il ruolo di autista e un altro quello di capo-equipaggio, e un altro ancora quello di soccorritore (nelle realtà dove i soccorritori sono in tre).

Al regolare equipaggio di 3 persone, in base ai regolamenti locali può essere aggiunto un soccorritore in addestramento, o un ulteriore soccorritore qualificato (noto come “Quarto”).

  • Mezzo di soccorso intermedio (MSI o ILS): Ambulanza che oltre a 2/3 soccorritori (di cui uno autista) prevede nell’equipaggio un infermiere addestrato ed autorizzato ad applicare algoritmi di intervento avanzati.
  • Mezzo di soccorso avanzato (MSA o ALS), Ambulanza detta anche ambulanza medicalizzata: poiché nell’equipaggio sono compresi uno o due soccorritori (di cui uno autista), un infermiere e un medico, spesso anestesista-rianimatore, provenienti dai reparti di pronto soccorso o direttamente dalla centrale operativa.

Un altro tipo di MSA è l’automedica, un’automobile, spesso su base “SUV” o “monovolume”, non adibita al trasporto dei pazienti e che, guidata da un soccorritore, trasporta medico ed infermiere sul luogo dell’evento in supporto ai mezzi di base (MSB).

In alcune zone d’Italia, è attivo un altro tipo di MSI, definito “auto-infermieristica”, ossia una automobile, che guidata da un operatore soccorritore trasporta un infermiere verso il luogo dell’evento in supporto agli MSB.

In caso di incidenti stradali, la Centrale Operativa provvede ad allertare la Polizia Stradale o la Polizia Municipale per i rilievi e la gestione del traffico veicolare nel luogo del sinistro, e se necessario i Vigili del Fuoco per il soccorso tecnico.

All’occorrenza il 118 può anche richiedere l’intervento delle squadre di soccorso alpino.

Arrivati sul posto, il personale inviato procede alla valutazione dell’infortunato e, dopo le manovre di stabilizzazione e di primo soccorso, contatta la centrale operativa per trasmettere i dati del paziente, la situazione riscontrata e per ottenere indicazioni in merito alla struttura ospedaliera verso cui eventualmente recarsi. Non sempre si viene inviati all’ospedale più vicino, in quanto la patologia del paziente può richiedere un ospedale con reparti altamente specializzati, come un centro traumatologico, pediatrico, oftalmologico e così via.

All’arrivo in Pronto Soccorso, l’infermiere di triage rivaluta il paziente, e stabilisce il codice colore con cui sarà trattato nel reparto.

Nel caso sia necessario un trasporto rapido a grande distanza, o se la località dell’evento è difficilmente accessibile, può essere inviato l’elisoccorso, che trasporta medico, infermiere e un tecnico di elisoccorso (oltre al pilota e al tecnico aeronautico) che ovviamente possono caricare il paziente per trasferirlo nell’ospedale più adeguato.

Le varie tipologie di mezzi di soccorso impiegati sono di norma stabiliti su base regionale e provinciale, e quindi non in tutte le zone d’ Italia, vengono utilizzate queste tre tipologie di ambulanze. Ad esempio in Lombardia e in Liguria, le ambulanze fornite da associazioni in convenzione con la locale CO118, sono solitamente tutti mezzi “MSB” con a bordo quindi solo soccorritori, e le “MSA” sono solamente su base “Automedica” con a bordo personale sanitario messo a disposizione dalla CO 118 e dai vari ospedali della zona. Mentre invece in altre zone d’ Italia, i mezzi “MSB” non esistono, ed esistono invece solamente Ambulanze medicalizzate o in rari casi con a bordo il solo infermiere, e quindi mezzi MSA e MSI.

Questioni legali

Obbligo di soccorso

Per non incorrere nel reato di omissione di soccorso, al cittadino che assista ad incidenti è sufficiente allertare i servizi di soccorso. Inoltre può prestare, se in grado e se dispone delle conoscenze adeguate, un primo soccorso all’infortunato, astenendosi tuttavia da interventi maldestri che possono risultare pregiudizievoli sia per l’infortunato (aggravando le lesioni da questi subite e provocando danni ulteriori) sia per il soccorritore improvvisato, che resta pienamente responsabile – sotto il profilo civile e penale – di eventuali danni causati all’infortunato stesso.

Abusi del servizio

Le telefonate ricevute dal servizio sono registrate, e nella maggior parte delle Centrali Operative è attiva la visualizzazione del numero telefonico del chiamante (anche se nascosto dall’utente, o del solo codice imei in assenza di scheda sim). L’abuso del servizio è sanzionato secondo l’articolo 658 del Codice Penale, per il reato di procurato allarme presso l’Autorità: chi disturba l’operato del servizio può incorrere in una pesante sanzione amministrativa, oppure fino a sei mesi di reclusione.

Gli abusi includono le chiamate per eventi non accaduti (scherzi) o per informazioni generiche (numeri di telefono, indirizzi, ecc.), soprattutto se reiterati, mentre non è univoca la posizione sulle richieste di informazioni sanitarie o di consigli medici, accettate da alcune Centrali Operative e classificate come codici bianchi.

Status speciale per i mezzi di emergenza

L’uso di segnalatori acustici e luminosi per i mezzi di soccorso, che deve necessariamente essere congiunto, è stabilito dall’art. 177 del Codice della strada, che al comma 1 dà la facoltà ai mezzi di soccorso di usare la sirena bitonale e i lampeggianti (solitamente i dispositivi prioritari sono attivi nelle missioni con codice giallo o rosso), e ai comma 2 e 3 obbliga i veicoli in marcia sulla stessa strada a lasciare il passo.

In particolare per i mezzi di emergenza si è stabilito l’uso esclusivo di lampeggianti/luci di colore blu, al contrario dei mezzi usati per trasporto materiale infiammabile, merci pesanti e altri che possiedono luci di sola segnalazione ma non di emergenza di colore arancione o giallo.

Impedire o intralciare l’intervento di un mezzo di soccorso, ad esempio con il proprio veicolo parcheggiato in modo illecito, comporta una violazione del codice stradale nonché interruzione di pubblico servizio.

Tutti i mezzi di soccorso di associazioni di volontariato, regioni, ASL ed Aziende Ospedaliere sono immatricolate con targa civile, e quindi in caso di violazioni del CDS, l’autista ne risponderà con la propria patente.

Solamente i mezzi della Croce Rossa Italiana sono immatricolati con targa ministeriale, e quindi per condurre tali mezzi, è necessario conseguire una patente interna. Discorso analogo riguarda i mezzi della Croce Bianca di Bolzano che sono immatricolati con la targa Ministeriale “PC-ZS”.

Secondo il CDS per condurre i mezzi di soccorso, occorre aver compiuto il 21^ anno di età e di aver conseguito la patente di categoria B o superiore da almeno 3 anni.

Fonte: Wikipedia, l’enciclopedia libera